Guardiamo al passato con nostalgia e il sapore anni 50 della Dolcevita non può che evocare un periodo di benessere. Sono anni vivaci, in cui si è appena usciti dalle sofferenze e dalle ristrettezze della Seconda Guerra Mondiale. Sono anni di forte boom economico durante i quali la voglia di vivere e il clima godereccio la fanno da padrone.
Le estetiche sono impetuose, i materiali di alta qualità e i colori ricchi; lo stile modernista e sfarzoso richiama atmosfere passate. In questo universo si combinano materiali autentici e opulenti, che danno vita a ambienti teatrali, intimi e ricchi di dettagli, spesso pervasi da elementi riconducibili al classicismo.
TRENDWATCHING
Trendwatching
Trend design 2021
Come cambierà il modo di progettare gli spazi? La casa dei prossimi anni sarà classic-oriented o pop-oriented? Leggendaria o hyper-tech? È ancora un trend in ascesa quello legato all’ecologia o sta diventando una tendenza ormai trasversale a tutte le estetiche?
Un mondo imprevedibile, in continua trasformazione, pieno di incognite: è così che ci appare il futuro oggi. Il cambiamento climatico, le crisi politiche ed economiche, uniti all’emergenza sanitaria che sta colpendo l’intera popolazione mondiale, ci pongono davanti a interrogativi ancora più complessi su come muterà la nostra realtà nel breve-medio periodo.
Alla luce di questi fattori, la nostra attività di trendwatching ha necessariamente dovuto adattarsi alla ricerca di paradigmi che ci garantiscano della tenuta nell’After Corona. Il ragionamento condotto ha sì racchiuso quanto visto nelle fiere internazionali di design, visitate nei primi due mesi dell’anno, ma con occhio critico rispetto a questo momento straordinario che stiamo attraversando.
Il risultato è uno studio ampio, condotto dal trendwatching team di Tosilab analizzando progetti rilevanti del panorama internazionale, inclusi in un arco temporale che va dalla seconda metà del 2019 alla metà inoltrata del 2021. Passeremo al vaglio le nuove accezioni del minimalismo verso le tendenze più sensibili agli ambienti performanti e hightech. Terremo d’occhio l’evoluzione del concetto di revival e illustreremo gli spazi all’insegna del design friendly verso le tendenze più contemporary pop. Allo stesso tempo, insieme ai progetti evidenzieremo un’antologia di estetiche di superficie, nuance attuali e accostamenti di materiali tutti da scoprire.
Presto scopriremo quali saranno le nuove tendenze e come il mondo del design sta rispondendo al cambiamento in corso.
Focus
TRENDWATCHING NEL MONDO DEL DESIGN
Esistono differenti modi di identificare l’attività di trendwatching poiché, trattandosi di una ricerca di tipo qualitativo, permette di essere sviluppata in ogni sfera sociale e culturale. Per meglio capire cos’è il trendwatching, partiamo col definire il concetto di trend.
Si definisce trend una variazione nelle abitudini, nella società o più semplicemente nelle estetiche, in un arco temporale medio, dettata da particolari caratteristiche che affiorano a seguito di avvenimenti di forte influenza – come Fiere, Esposizioni internazionali, Fashion Weeks etc..- o da culture emergenti in grado di dettare tendenza – come negli ultimi anni si sta verificando con il continente africano.
Il processo che sta alla base della nascita – o del ritorno – di un trend parte proprio dalle abitudini e dai comportamenti delle persone all’interno della società: più gente adotta un modo di fare o imita elementi che afferiscono ad una determinata tendenza, più essa diventa comune e gradualmente parte della normalità.
Nel mondo del design, tutto ciò si traduce con il nascere, modificarsi o riaffiorare di estetiche, colori e forme che per svariate ragioni – ad esempio l’uso da parte di grandi brand, designer o architetti – dettano tendenza e influenzano di conseguenza le richieste del mercato negli anni a venire.
L’obiettivo di chi fa trendwatching nel mondo del design è, quindi, quello di monitorare una serie di elementi chiave, non solo estetici, in maniera continuativa, in modo da ottenere indicazioni chiave nell’analisi complessiva di ogni singola tendenza.
Esplora il nostro blog per scoprire tutti gli articoli sul trendwatching nel mondo del design!
Viviamo in un’epoca di incertezza e diffidenza, nella quale gli stili di vita stanno diventando sempre più complessi. Inoltre l’iper-connettività in rete, fattore imprescindibile nella quotidianità contemporanea, è spesso causa di alienazione dalla natura, dai rapporti umani e dalla ricerca di spiritualità individuale.
Ecco che allora l’uomo cerca un rifugio dal presente e lo fa con l’obiettivo di raggiungere, con tutti i mezzi possibili, un’esistenza all’insegna del well-being, quell’isola felice su cui tutti vorrebbero vivere.
Ma come costruire questo rifugio? Di base esiste la volontà di riguardare al passato come tendenza culturale di massa, in opposizione alla voglia innovatrice di affidare completamente il futuro alla tecnologia.
Nel primo caso, guardare al passato costituisce una sorta di operazione nostalgia, che prende come riferimento gli anni ruggenti del dopoguerra (’50 e ’60, da qui il nome del trend Dolcevita) e gli anni delle rivoluzioni, che vanno da Woodstock ai primi anni ’80 (Wonderland).
E se non si può non considerare il minimalismo contemporaneo che identifica la tendenza del presente di svuotare ed essenzializzare il più possibile (Color of Silence), nel guardare al futuro le tappe fondamentali sono 2: il 2030, che non è poi così “futuro”, identifica il trend Eco-Logic dove la consapevolezza che i danni causati al pianeta dall’uso eccessivo delle plastiche o dalle emissioni di CO2, ad esempio, ha ampiamente smosso le coscienze umane, che si sentono oggi in dovere di cercare (e in fretta) delle risposte che possano far fronte a questa piaga ambientale; il 2091, anno in cui risiede il trend Login caratterizzato dalla voglia di nuovo e nel quale innovazione e tecnica generano nuovi linguaggi, nuovi strumenti e nuove sfide, veicolati da un mondo hi-tech e sempre più smaterializzato.
In questi universi, quindi, le parole nostalgia, consapevolezza, sostenibilità e tecnologia, giocano un ruolo sempre più importante e guidano l’uomo nella ricerca di quel well-being che deve rappresentare un luogo da cui evadere per superare l’era di incertezza che si sta attraversando.
La voglia di ottimismo e spensieratezza trova risposte nel mondo del Wonderland, un universo astratto, colorato e avvolgente. Giocare aiuta a trovare un significato in mezzo al caos e alle difficoltà quotidiane, porta verso un mondo parallelo dove tutto si riconduce al ludico. Questo approccio prende ispirazione dalla leggerezza degli anni 70, anni di rivoluzione e cambiamento (si pensi al concerto di Woodstock – 1969 -che ha profondamente mutato la cultura e l’iconografia della musica dal vivo o allo sbarco sulla luna dello stesso anno) e degli anni ’80, periodo dei primi PC e videogiochi (nascono nella prima metà del decennio Pac Man, Tetris e SuperMario Bros).
Nel mondo delle estetiche il design inventa con spirito giocoso, le forme sono tondeggianti, i colori – tutti primari – aggiungono quel tocco di umorismo che rendono gli spazi quasi surreali.
Riempire di vuoto: è con questa frase ossimorica che meglio si spiega questo trend. Il presente è caratterizzato dalla voglia di creare oasi urbane essenziali, vuote, all’interno delle quali staccare dalla routine quotidiana per trovare relax. È il mondo del vivere con l’essenziale, del ricongiungimento con se stessi, della funzionalità che supera l’estetica e del comfort spirituale.
Tutto ciò si concretizza con estetiche dai colori minimali, assenza di decori e dettagli formali selezionati con cura. È qui che si colloca perfettamente la visione di van Der Rohe: Less is More.
Quotidianamente, tra i media, risuonano campanelli d’allarme che ci ricordano che il tempo a disposizione per salvare il pianeta dal surriscaldamento globale è poco. I danni che ne deriverebbero fanno pensare a scenari inquietanti e poco rassicuranti per il futuro. Negli ultimi anni l’attivismo è cresciuto fortemente (si pensi al fenomeno Greta Thunberg), diverse personalità scendono spesso in campo per sensibilizzare sul tema e anche le aziende – da quelle emergenti alle grosse multinazionali – si impegnano sempre più a dare il loro contributo riducendo gli sprechi o riutilizzando risorse.
Nel mondo del design sono tanti i casi virtuosi di eco-sostenibilità, ma la nota interessante è che, sebbene le estetiche che scaturiscono da questo universo – fatto di fibre naturali, riciclo di plastiche, riuso di scarti vegetali e animali – non siano perfette hanno un loro appeal che deriva dalla loro storia. Colori e motivi ispirati alla natura celebrano l’imperfezione dell’Eco-Logic.
Il mondo della tecnologia è in continua evoluzione e ogni anno è sempre in grado di fornire nuovi strumenti e servizi sempre più completi, iper connessi e digitali. La corsa al 5G (la connettività mobile di quinta generazione), gli e-sports, la realtà aumentata, gli assistenti vocali, il turismo spaziale e i big data sono solo alcuni dei temi hi-tech pronti a dettare le tendenze del futuro.
In campo estetico il trend Login si traduce in universi nei quali i confini tra realtà e immaginazione risultano decisamente ridotti, quasi nulli: i colori sono traslucidi, le forme evanescenti e indefinite, gli ambienti sintetici. Una realtà virtuale.
Tra Parigi ed Eindhoven, Londra e Atlanta, Francoforte e São Paulo e tantissime altre località visitate in giro per il mondo, la nostra ricerca – partita a fine 2017 e portata a termine durante la prima metà del 2018 – ci ha portato ad analizzare e raggruppare in quattro macrocategorie una serie di tendenze comuni, cioè quelle che abbiamo riscontrato in più di un contesto estetico, le abbiamo denominate Colorful, Essential, Humanification e A.I.fication. In mezzo a questa differenziazione di tipo tanto concettuale quanto estetico si collocano una serie di innumerevoli micro-trend, utili a identificare quelle tendenze dal carattere meno netto. D’altronde, la società di oggi è caratterizzata da una multiculturalità che genera continue contaminazioni. Ecco perché è complesso escludere, ma è sempre più utile includere.
Ci troviamo in un periodo storico in cui il fenomeno dell’urbanizzazione è in forte aumento. L’effetto collaterale di questo spostamento della popolazione verso i centri urbani è, da un lato, l’assottigliamento degli spazi e, dall’altro, l’adattamento dello stile di vita in abitazioni sempre più piccole.
Di riflesso, la tendenza è quella di essenzializzare gli spazi, evitando decori non necessari e utilizzando prodotti estremamente funzionali. Il risultato? Un design semplice ed elegante, soluzioni minimali e durature, adatte in ogni periodo dell’anno.
La palette abbinata a questo trend si compone di colori tenui, sfumature delicate adatte ad ambienti classici e moderni, che possiamo definire come i “nuovi colori neutri”.
Se da un lato vi è, da parte dell’uomo, una continua ricerca di tutto ciò che è natural è altrettanto vero che lo sviluppo costante delle nuove tecnologie sta trasformando ogni tipo di attività.
Dalla comunicazione, con un uso sempre più ampio dei social network, all’industria 4.0, fino alle auto del futuro in grado di circolare in totale autonomia: il trend del futuro è l’A.I.fication.
Per definire i colori rappresentativi del trend A.I.fication, ci si è basati sull’attività sociale più importante dell’uomo, quella che di fatto ha subito i più profondi cambiamenti grazie alle nuove tecnologie: la comunicazione. La palette è, infatti, composta dai colori che identificano le piattaforme web di comunicazione e social networking più diffusi al mondo. Dal verde di Whatsapp ai blu di Facebook e Twitter e i rossi di YouTube e Pinterest, passando per Instagram, Flickr e il Feed RSS.
Staccare dalla routine quotidiana, ricercare un “rifugio” lontano dagli ambienti industriali e confusi, creare una vera e propria piccola oasi urbana a misura d’uomo: è questo il trend humanification, in cui tutto ruota attorno all’uomo e in cui tutto si distacca da uno stile di vita sempre più digital e decisamente urban.
Nell’interior design questo trend riconduce alla natura, a cui l’uomo è sempre stato connesso. Domina ancora il green e, inevitabilmente, tutti i colori più vicini alla natura, con l’obiettivo di valorizzare spazi che possano alimentare il pensiero e infondere energia al corpo.
Colori soft e rilassanti che richiamano ad elementi naturali. La palette colori del trend Humanification rappresenta una selezione di 8 colori nella quale trovare non solo i classici verdi ma anche altre interessanti sfumature perfettamente connesse alla natura.
Un’esplosione di colori, modulati e reinterpretati attraverso l’uso di diversi materiali che, mixati, vanno a ricreare grafiche, pattern geometrici, elementi 3d e illusioni ottiche che arricchiscono le superfici e gli spazi che ci circondano.
Alimentato dalla vitalità della cultura africana, continente che sta fortemente emergendo sotto diversi punti di vista, il trend Colorful si basa sull’uso e l’accostamento di colori sgargianti, vivi che animano luoghi, arredi e superfici.
Il trend colorful non può che essere rappresentato da una selezione di colori forti, accesi e definiti: dai più chiari giallo e verde, ai più scuri ma decisamente impattanti blu e Ultra Violet, eletto colore dell’anno 2018 da Pantone.