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Il bambù: la pianta che può rivoluzionare l’architettura

Forse non tutti conoscono le incredibili proprietà del bambù, da sempre utilizzato come materiale da costruzione in Asia ma che negli ultimi anni sta riscuotendo grande successo anche tra architetti e designer in Europa. Il bambù, che siamo normalmente abituati a vedere come pianta ornamentale o come parquet, ha caratteristiche di durezza equiparabili a quelle dell’acciaio – non a caso viene chiamato “acciaio verde”– ed è in grado di sostenere una compressione di peso doppio rispetto a quella sopportabile dal cemento; vanta altissime resistente alla trazione ed è estremamente flessibile, tanto da essere considerato un materiale con funzioni portanti a tutti gli effetti antisismico. È per questo che c’è chi parla di una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’architettura, con il bambù pronto a diventare una realtà edilizia sempre più in voga. Può essere questa una tendenza destinata a crescere?

In questo articolo vedremo 5 architetture in bambù tra le più celebri e rappresentative di questo stile, che possono essere considerate delle vere e proprie novità pronte a rivoluzionare il settore edilizio.

Great Bamboo Wall House di Kengo Kuma

Non si può non partire dal giapponese Kengo Kuma, uno dei massimi esponenti dell’architettura in bambù, architetto che caratterizza le proprie creazioni cercando di trovare il perfetto connubio tra l’edificio e il paesaggio dove esso sorge, fra artificio dell’uomo e creazione della natura.

foto di Great Bamboo Wall House Kengo Kuma

La Great Bamboo Wall House, costruita nel 2002, è sicuramente una delle sue architetture più celebri e significative. Costruita a Pechino, a ridosso della Grande Muraglia, dalla quale l’architetto prende ispirazione (da qui il nome del progetto) la Great Bamboo Wall House è una casa che unisce l’architettura tradizionale giapponese con elementi più contemporanei, come gli arredi minimal che caratterizzano l’interno. Questa unione di stili è simbolica e sta a rappresentare la vera essenza della Muraglia: un muro che non divide ma che unisce popoli e culture.

Bamboo Stalactite di Vo Trong Nghia – Padiglione Vietnam alla Biennale di Venezia 2018

Vo Trong Nghia, architetto vietnamita che ha trovato nel bambù l’elemento chiave della propria progettazione, è fondatore di uno studio di architettura il cui obiettivo principale è quello di mantenere l’espressività della tradizione asiatica, attraverso l’impiego di materiali naturali ed economici che consentano la realizzazione di architetture green dallo stile contemporaneo.

Già autore del padiglione del Vietnam all’Expo Milano 2015, e presente con un’installazione alla 15esima Biennale Architettura Venezia, Vo Trong Nghia ha rappresentato la propria nazione anche quest’anno alla 16esima Biennale Architettura di Venezia (trovi qui l’articolo dedicato alla Biennale Architettura di Venezia 2018, con i 10 padiglioni da non perdere) con il padiglione intitolato Bamboo Stalactite interpretando il tema Freespace incurvando e intrecciando steli di bambù intorno ad una sequenza di stalattiti lignee che corrono da terra alla copertura.

foto Bamboo Stalactite di Vo Trong Nghia - Padiglione Vietnam alla Biennale di Venezia 2018

L’intreccio del bambù sebbene dia la sensazione di trovarsi all’interno di uno spazio denso, ombreggiato e coperto è in realtà uno spazio aperto, trasparente dove poter contemplare le acque dell’Arsenale in riva al quale si trova il padiglione. Si tratta di una vera e propria icona dell’architettura interamente realizzata in bambù, che dimostra le potenzialità estetiche e tecniche di questo materiale.

foto Biennale di Venezia Vietnam Bamboo Stalactite di Vo Trong Nghia_2

Energy Efficient Bamboo House a Baoxi Longquan (Cina) di Mauricio Cardenas Laverde

Colombiano con studio a Milano, Mauricio Cardenas Laverde è un architetto che studia e ricerca le diverse possibili applicazioni e impieghi del bambù tanto nell’edilizia come nell’interior. Laverde utilizza il bambù come elemento strutturale utilizzato nella sua terra natia ma che l’architetto ha saputo adattare perfettamente al contesto europeo, come materiale sostitutivo del legno lamellare, come rivestimenti d’interni, arredi e design dal sapore decisamente contemporaneo.

foto Energy Efficient Bamboo House_Laverde

Uno dei progetti più celebri di Laverde è in Cina a Baoxi Longquan: una casa ecocostenibile – la Energy Efficient Bamboo House – realizzata in bambù con una struttura che esplora nuove modalità di costruire utilizzando il bambù: un’architettura a secco, con connessioni in alluminio leggere e semplici da assemblare, che combina “acciaio verde” con acciaio vero.

foto Detail Energy Efficient Bamboo House 2_Laverde

Senato Roof di Marco Lavit

In Italia, tra gli sperimentatori contemporanei, troviamo un giovane talento dell’architettura italiana, Marco Lavit che ai Rising Talent Awards 2018 è stato nominato talento emergente.
Il suo progetto in bambù è Senato Roof per il Senato Hotel Milano, struttura che tutti gli anni coinvolge un designer e un produttore di mobili outdoor per il restyling dei 100 metri quadri della terrazza. Il tetto del Senato Hotel di Lavit è una griglia progettata con moduli regolari la cui struttura è in bambù. Gli intrecci che si creano dal sovrapporsi del materiale creano giochi di luce davvero interessanti e particolari.

foto Senato Roof 2_Marco Lavit

foto Senato Roof_Marco Lavit

Bamboo Sports Hall dello studio Changmai Life Architects

Chiangmai Life Architects and Construction è una società che ha sede in Thailandia specializzata nella progettazione e costruzione di architetture in bambù. Realizzata nel 2017, una delle loro opere più imponenti e caratteristiche è il Bamboo Sports Hall per la Panyaden International School, un campo sportivo in bambù di 782 metri quadrati che riprende la forma del fiore di loto, simbolo della Thailandia e degli insegnamenti buddisti.

La struttura, completamente ecologica, ospita un campo da basket e uno da futsal e può ospitare anche campi da volley e da badminton oltre che, ovviamente, gli spalti per il pubblico. È grazie alla ventilazione naturale e all’isolamento dato dall’utilizzo di specifici materiali che il clima interno alla struttura è ideale durante tutto l’anno. Una struttura imponente e innovativa tanto nel design quanto nella progettazione se si pensa che gran parte è realizzata in bambù.

foto Bamboo Sports Hall_2

Quello dello Studio Changmai Life Architects può essere definito come un mix perfetto tra progettazione, tecnologia e tradizione artigianale, per un’architettura – quella basata sull’utilizzo del bambù – che può realmente rivoluzionare il futuro della costruzione sostenibile.

foto Bamboo Sports Hall_

Alcune curiosità sul bambù

Lo sapevate che il bambù è stata la prima specie vegetale rinata sui suoli di Hiroshima e Nagasaki dopo il bombardamento atomico del 1945?
E che è stato uno dei materiali utilizzato da Edison per gli esperimenti sulla prima lampadina? Il bambù vanta, come abbiamo detto, delle proprietà straordinarie e una versatilità unica.

Oltre ad essere conosciuto come “il cibo dei panda”, il bambù nella cucina orientale viene molto utilizzato come alimento grazie al suo gusto delicato e la ricchezza di vitamine.
In Cina da più di mille anni è impiegato nella costruzione delle gomene e delle cime di navi, ma anche funi dei ponti sospesi, come ad esempio questo ponte su un fiume nelle Filippine.

foto Ponte sospeso in bambù Filippine

La sua facilità di lavorazione e versatilità data dalle fibre molto lunghe permette di produrre anche carta e tessuti.
Il bambù è anche una pianta le cui proprietà aiutano a purificare l’aria. Le foglie, infatti, sono in grado di assorbire anidride carbonica e di rilasciare ossigeno come poche altre specie.

Che dire, il bambù, sebbene utilizzato da secoli rimane il materiale per la costruzione più innovativo in assoluto, il cui uso è sicuramente destinato a crescere sempre più.

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