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Biennale Arte Venezia 2019, al via l’edizione numero 58

06/05/2019Category : Arte

Da Sabato 11 Maggio 2019 a Domenica 24 Novembre 2019 la Biennale Arte Venezia 2019 è pronta a stupire i visitatori e gli appassionati d’arte. Dai Giardini all’Arsenale come di consueto, la 58° esposizione Internazionale d’Arte è a cura dell’americano Ralph Rugoff (attuale direttore della Hayward Gallery a Londra), organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. Il titolo May you live in interesting times trasmette incertezza, ambiguità e confusione e lascia intendere che si tratterà di una Biennale Venezia davvero insolita. Dopo il grande successo della Milano Design Week, che soprattutto durante il Fuorisalone ha riflettuto attentamente su temi ben concreti e attuali (ad esempio la salvaguardia del pianeta), anche la Biennale Venezia 2019 vuole affrontare, in maniera più concettuale, lo stato dell’esistenza dell’uomo nella quotidianità.

date biennale arte venezia 2019

Biennale Arte Venezia 2019: gli artisti

90 le nazioni partecipanti che accoglieranno i visitatori nei loro padiglioni che occuperanno i storici Giardini e l’Arsenale, oltre che le varie installazioni nel centro storico di Venezia. Ghana, Madagascar, Malesia e Pakistan sono i 4 paesi presenti per la prima volta alla Biennale Arte, mentre la Repubblica Dominicana prenderà parte per la prima volta alla Biennale Arte con un padiglione proprio.

Gli artisti invitati ad esporre alla Biennale Arte Venezia saranno in tutto 79, ai quali il direttore dell’evento ha chiesto di preparare 2 opere: una per i giardini e l’altra per l’arsenale, spiegando che

Viviamo in un’epoca dove ogni cosa è veramente connessa, e la complessità regna sovrana” ‒ ha dichiarato Rugoff – “per questo non sono interessato a opere legate a un unico punto di vista, bensì capaci di porre al pubblico delle domande sul tempo delle fake news, dove molte scelte politiche importanti vengono operate sull’onda dell’emotività e non della ragione

Ci saranno più donne che uomini tra i 79 artisti e la maggior parte di loro proviene da Americhe e Asia.

Ralph Rugoff spiega la scelta del tema della Biennale Arte Venezia 2019:

May You Live in Interesting Times includerà senza dubbio opere d’arte che riflettono sugli aspetti precari della nostra esistenza attuale, fra i quali le molte minacce alle tradizioni fondanti, alle istituzioni e alle relazioni dell’ “ordine postbellico”. Riconosciamo però fin da subito che l’arte non esercita le sue forze nell’ambito della politica. Per esempio, l’arte non può fermare l’avanzata dei movimenti nazionalisti e dei governi autoritari, né può alleviare il tragico destino dei profughi in tutto il pianeta (il cui numero ora corrisponde a quasi l’un percento dell’intera popolazione mondiale).

foto di Ralph Rugoff direttore biennale venezia 2019

Il padiglione Italia alla Biennale Arte Venezia 2019

Né altra né questa. La sfida al labirinto” sarà il progetto a cura di Milovan Farronato che sarà protagonista del Padiglione Italia alla 58esima Biennale Arte Venezia. Ispirandosi a La sfida al labirinto, saggio pubblicato nel 1962 da Italo Calvino, il padiglione Italia ospiterà una mostra alla quale prenderanno parte, con lavori inediti e opere storiche, 3 artisti italiani: Enrico David (Ancona, 1966), Chiara Fumai (Roma, 1978 – Bari, 2017) e Liliana Moro (Milano, 1961).

L’idea di base è l’immagine del labirinto, tanto metafora quanto modello concreto di allestimento. Un concetto chiave, scelto per il suo forte significato evocativo e simbolico, che ben rappresenta un momento storico in cui la complessità sembra sempre più estrema e sempre più un ostacolo disorientante. Richiamandosi alle idee di Calvino, dunque “la mostra”, spiega Farronato,

mette in scena l’impossibilità di ridurre l’esistenza a un insieme di traiettorie pulite e prevedibili, cercando piuttosto di evocare la non-linearità, il dubbio, la transitorietà e l’intuizione come strumenti ineludibili del sapere umano

Anche il territorio dove la mostra avrà luogo, Venezia, è città labirintica per eccellenza, contribuisce alla scelta del tema, “un luogo in cui le carte geografiche sono sempre da rifare dato che i limiti tra acqua e terra cambiano continuamente”.

Il Padiglione Italia si trova alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane.

Ecco la mappa.

Ancora le mani di Lorenzo Quinn a fare da simbolo alla Biennale 2019

Dopo “Support“, l’installazione dello scorso anno dove due mani venivano fuori dall’acqua dei canali di Venezia, cercandosi di aggrappare alle case (immagine in copertina nel nostro articolo sulla Biennale Arte 2017), Lorenzo Quinn ripropone ancora le mani, come simbolo della propria arte. Per la Biennale 2019, Lorenzo Quinn, scultore, figlio del grande Anthony propone 6 paia di mani, che raggiungono i 15 metri d’altezza e 20 di larghezza, come a ricreare una sorta di misterioso portale situato all’Arsenale. L’opera si chiama Building Bridges, e sta a rappresentare tutto ciò che unisce.

Le mani, spiega Quinn

sono al centro del mio lavoro perché con le mani facciamo tutto: il bene, possiamo fare il male. Creiamo arte. Le mani. Senza le mani non possiamo agire. E quest’epoca che ci è toccata vivere è un’epoca nella quale c’è bisogno di lavorare. Insieme. Con le mani. Per costruire qualcosa. I ponti, sicuramente (…)

Puoi scoprire tutte le installazioni sul sito ufficiale della Biennale Arte Venezia a questo link. Buon divertimento!

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